Anche oggi Giulia ha portato a termine il suo lavoro come si deve. Raramente si trova una segretaria più professionale di lei che riesca a stampare-scansionare-inviare fino a 50 pratiche in un’ora. Una vera macchina da guerra. E poi che dire della sua sempre maggiore perizia informatica? A breve sarà in grado di darli lei, i consigli ai colleghi. Ma mentre pensa tutte queste cose, riceve un’interessante email: “vuoi guadagnare fino a 2.000 euro al giorno?” Ehi, ma è davvero interessante, chi non lo vorrebbe? E così decide di approfondire aprendo il messaggio.
L’email sembra seria, magari un po’ sgrammaticata, ma in effetti è firmata da uno straniero e quindi è comprensibile che lo sia. Mr. Smith, di Aberdeen, promette guadagni di circa 200 euro all’ora lavorando comodamente da casa propria. Ma la cosa bella è che il lavoro descritto nell’email è davvero leggero e si può fare anche dal proprio ufficio. Una vera occasione, ma come si fa ad aderire a tale succulenta proposta? Facile: basta cliccare il link in fondo all’email. Giulia è talmente emozionata che avrebbe voluto dirlo al collega informatico della scrivania accanto, ma proprio oggi ha chiesto un permesso, peggio per lui! Giulia non perde tempo e clicca quel link.
Nel frattempo, da un’altra parte della città, Alessio sta sorseggiando il suo secondo caffè giornaliero. Troppo zucchero, la prossima volta solo mezza bustina. Ma i suoi pensieri vengono interrotti dal segnale di posta in arrivo. È una richiesta di assistenza che gli arriva dal sistema di ticketing. Chi sarà?
Alessio legge il messaggio: “Non solo sono passati 30 minuti e ancora non ho guadagnato nemmeno un euro, ma mi si è pure bloccato il computer e così non posso più guadagnare i miei 2.000 euro a giorno! G”. Il tecnico capisce subito qual’è il problema, ne ha viste davvero molte di queste situazioni. Lascia il caffè sul bancone del bar e si precipita in ufficio alla sua postazione.
Alessio: “Buongiorno Giulia, cos…”
Giulia: “Perché ancora non mi sono arrivati i miei primi duecento euro?”
: “Credo di sapere cos…”
: “E inoltre il computer non funziona più”
: “Posso sapere cosa sta succedendo di preciso al computer?”
: “Sta aprendo in continuazione delle pagine internet che io non ho di certo cliccato”
: “Per caso hai ricevuto un’email in cui ti invitavano a cliccare su uno strano link?”
: “Assolutamente no!”
: “Per caso hai ricevuto un’email da un mittente sconosciuto?”
: “Beh, magari non lo conoscevo, però mi è sembrata una brava persona”
: “ E cosa c’era scritto?”
: “Si trattava di una proposta di lavoro, onesta e vantaggiosa, oltretutto”
: “E tu l’hai accettata?”
: “Ma certo, io sono una tipa sveglia, cosa credi?”
: “Immagino. Ma per caso, per accettarla ti veniva chiesto di cliccare su un link, diciamo così, sospetto?”
: “Non era sospetto, ma assolutamente credibile, era qualcosa tipo guadagnasenzasforzi punto it oppure cliccaquiperguadagnare punto com… insomma, una cosa del genere, adesso non me lo ricordo con precisione”
: “E tu ti sei fidata e l’hai cliccata, giusto?”
: “Certo, mica sono una che si fa scappare certe occasioni!”
: “E non hai pensato minimamente che potesse essere un link pericoloso”
: “Ma certo che no”
: “Beh, forse avresti dovuto pensarci invece”
: “Intendevo dire che il link non era pericoloso”
: “In realtà lo era, guarda come ti ha ridotto il computer!”
: “Che intendi dire?”
: “Che cliccando quel link hai aperto le porte ad un virus”
: “Cosa? Tu credi che quel link sia il responsabile della pazzia del mio computer?”
: “Tu no?”
: “Assolutamente! Il computer è certamente impazzito da solo, quel link non c’entra nulla e il signor Smith è una persona seria.”
: “Se lo dici tu…”
: “E allora come te lo spieghi che adesso il computer non apre più quelle pagine”
: “Forse perché mentre parlavamo ho lanciato l’antivirus e ho cancellato il tutti file che Smith ti aveva installato nel computer?”
: “Davvero?
: “Fossi in te la prossima volta ci penseri bene alle proposte di Mr. Smith!”