Da oggi il calendario avrà una nuova festa: l’Italian Internet Day. Il 30 aprile 1986, infatti, l’Italia attivò la prima connessione ad Internet.
Esattamente 30 anni fa, nella notte fra il 29 e il 30 aprile, dalle aule del Centro Universitario per il Calcolo Elettronico del CNR di Pisa, partì il primo input con cui il paese si collegò alla rete Arpanet, antenato di Internet. Il segnale fu ricevuto dalla stazione di Roaring Creek, in Pennsylvania, dove un operatore rispose: “ok”. Così cominciò la storia della più grande rivoluzione scientifica e sociale del nuovo secolo.
30 anni sono un battito di ciglia per la storia dell’uomo, ma un’eternità per il mondo informatico. Da quei primi, timidi passi, è cambiato tutto. L’inserimento in rete dei computer inizialmente riguardò solo il mondo della ricerca, anzi, solo una piccola parte di esso. Da un documento del CNR dell’epoca si legge: “…a seguito di un’efficace opera di promozione si dovrebbe tra breve passare dagli attuali 5 a circa 50 utenti“!
Bisognerà attendere gli anni ’90 per arrivare all’Internet di uso domestico, anche se si trattava di un lontano parente di quello che conosciamo oggi. Tempi di connessione biblici, tariffe costose e un’offerta di siti molto scarsa rendevano il nuovo prodotto più un vezzo consumistico che un vero strumento di uso comune. I progressi, però, furono rapidissimi, al punto che oggi, diciamolo, un mondo senza il web non è neanche immaginabile. Con Internet si fa tutto: si lavora, si studia, ci si tiene in contatto con amici e parenti tramite la miriade di piattaforme social, si controllano eventi, notizie, risultati sportivi, previsioni del tempo, insomma… il 30 aprile del 1986 è la data simbolo di una vera e propria rivoluzione che ha radicalmente trasformato la vita quotidiana di ognuno di noi.
Eppure gli artefici di quella storica iniziativa neanche si resero conto, secondo le loro stesse parole, di ciò a cui stavano dando vita. Stefano Trumpy, Luciano Lenzini e Antonio Blasco Bonito, 3 scienziati toscani, portarono semplicemente a compimento un duro lavoro di ricerca di anni, con cui l’Italia recepiva le più innovative esperienze internazionali in campo informatico. Quasi a voler perpetuare una nobile tradizione matematica, nata con le rivoluzioni di Galileo e passata per il genio di Fibonacci, il CNR di Pisa si pose a capo di questa pionieristica avventura, superando barriere burocratiche e finanziarie, e riuscendo a confermarsi eccellenza assoluta a livello mondiale. Con la connessione del 30 aprile 1986, infatti, l’Italia fu il quarto paese in Europa ad entrare in Internet.
Oggi l’Italia, purtroppo, non è più all’avanguardia come allora. Uno studio di Akamai ci classifica al 52° posto per velocità di connessione e 55° per quanto riguarda l’utilizzo della banda larga. L’Italian Internet Day potrebbe fungere da trampolino di lancio per una rinascita informatica del paese, a cui non a caso il presidente del consiglio Renzi ha dato un forte impulso. Le ultime novità sulla banda larga potrebbero essere un buon segnale in questo senso.
Mentre il governo sarà presente a Pisa per i festeggiamenti ufficiali dell’Italian Internet Day, centinaia saranno gli eventi nelle scuole e nelle università. Anche il mondo delle aziende parteciperà compatto alla celebrazione di questo storico evento.